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Venerdì 25 novembre, giornata internazionale contro il femminicidio, sembrava che il cielo si opponesse alla fiaccolata, mandando giù ogni tanto uno scroscio di pioggia, alla fine invece il coraggio degli organizzatori è stato premiato.
Radunatisi al parcheggio del cimitero, nonostante i cattivi auspici, un buon numero di uomini e donne ha formato  il corteo che dopo aver acceso le fiaccole ( ognuna dedicata ad una delle 116 vittime di questo 2016) mentre la pioggia scemava si è incamminato per via Borgo Sud e Via Roma e, tra le file di lumini posti alle finestre delle case al lato delle vie,  ha raggiunto la chiesa che ha ospitato la chiusura della manifestazione.
Accolti dal canto di Jessica Rizzato e ottimamente organizzati da Nadia Menarello, si sono succeduti gli interventi del sindaco Piasentini, della assessora Barbierato  e del parroco Don Giuliano, intervallati da esibizioni degli studenti della scuola di musica Prima Corda, per concludersi con il saluto musicale ancora di Jessica Rizzato.
Al centro della scena la sedia vuota con le scarpette rosse, simbolo della giornata contro il femminicidio.
Al termine tutti in piazza per degustare dolci e vin caldo preparati dalla Caritas locale.

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fonte: civico venezze

Giovedì 24 novembre, nel novero delle manifestazioni in onore della donna, si è tenuta la prima serata commemorativa organizzata dall’amministrazione Comunale, Commissione per le Pari Opportunità coadiuvata dalla Associazione Culturale San Martino.
Nella sala mensa della scuola primaria hanno avuto luogo i due momenti commemorativi, il primo dedicato al 70^ anniversario del voto alle donne, il secondo dedicato all’opera di Lina Merlin in favore della chiusura delle case chiuse.
Nel ricordare che quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della concessione del voto alle donne, ed alla possibilità loro data di essere elette, sia il sindaco Piasentini che l’assessore Barbierato ed, infine, la presidente provinciale alle pari opportunità Salmaso, hanno evocato la figura di Lina Merlin prima donna eletta senatrice  e componente delle 21 madri della Costituzione.  Si è poi dato spazio alla testimonianza di tre donne donne sanmartinesi che nel 1946 sono andate a votare, le cui interviste sono state raccolte da Albino Boreggio, e dalle quali traspare la consapevolezza di essere state protagoniste di uno straordinario evento e di un eccezionale passo avanti nella conquista di un fondamentale diritto. Da tutte è sorta l’esortazione ad esercitare il diritto di voto per ottenere il quale tanti hanno lottato.
La serata è poi proseguita con l’emozionante rappresentazione di DONNE PERDUTE, un testo di Daria Martelli che è l’adattamento teatrale di LETTERE DALLE CASE CHIUSE, pubblicate nel 1955 a cura di Lina Merlin e Carla Barberis.
La magistrale esecuzione della compagnia TEATRO NEXUS, con la regia di Giorgia Forno, ha catapultato gli astanti nelle vite di sette donne di più di mezzo secolo fa, evocando i gravi aspetti della condizione femminile fornendo uno spaccato dello stile di vita della mentalità e della cultura dei primi anni cinquanta del novecento; il tutto attraverso una scenografia altamente coinvolgente.

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fonte: civicovenezze

Questa settimana si terranno due importanti manifestazioni volte a  tenere viva l’attenzione sulle violenze che vengono perpetrate contro le donne:
Giovedì 24 novembre lo spettacolo DONNE PERDUTE
Venerdì 25 novembre la fiaccolata contro il femminicidio.
Promosse dall’amministrazione comunale e dalla Commissione Pari Opportunità, in collaborazione con l’Unità Pastorale San Martino e Beverare e l’Associazione culturale San Martino.
Lo Spettacolo “DONNE PERDUTE”, viene messo in scena dall’associazione culturale teatrale TEATRO NEXUS giovedì 24 Novembre alle ore 20,30 nella Sala Mensa della scuola primaria di Via Marconi. Un’occasione per scoprire e rivivere il lato più drammatico del ruolo della donna nel nostro passato, e per riflettere sui progressi fatti in 60 anni in Italia. Perché ogni epoca ha i suoi “ultimi”, ma questo non ci ha impedito e non ci impedisce ora di guardare avanti.
La FIACCOLATA CONTRO IL FEMMINICIDIO, rientra nelle manifestazioni previste per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne e si terrà venerdì 25 Novembre alle 20,30, secondo il seguente programma:
ore 20,30 – ritrovo presso il parcheggio del cimitero; poi il corteo si snoderà tra le vie Borgo Sud e Via Roma;
ore 21,00 – arrivo previsto in Piazza Aldo Moro, dove si terranno alcuni momenti di riflessione, sottolineati dai ragazzi della scuola musica.
La cittadinanza è invitata ad esprimere la propria solidarietà all’evento esponendo dei lumini alle finestre sulle strade percorse dal corteo.

donne_perdute

donne_perdute

fiaccolata_2016

fiaccolata_2016

fonte : civicovenezze

SABATO 19 NOVEMBRE, alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale di SAN MARTINO DI VENEZZE, avrà luogo un incontro di estremo interesse culturale sociale.
Saranno fra di noi tre persone intelligenti ed interessanti:
-ISMAELE LA VARDERA;
-MARCO LIGABUE;
-BENEDETTO ZOCCOLA.
ISMAELE  LA  VARDERA:  inviato  dell’emittente  televisiva antimafia  “Telejato”,  collabora  con  diverse  redazioni giornalistiche. Attualmente viene invitato nelle scuole d’Italia per raccontare la sua testimonianza da giovane ai giovani. E’ autore  del  libro  “Le  piccole  cose  fanno  la  differenza-sottotitolo Il silenzio è dolo”…  E quando  le  piccole  cose  sono  alla  base  della  cultura  della legalità ogni tipo di illegalità stenterà a crescere.
MARCO LIGABUE: cantautore emiliano. Dopo avere incontrato Ismaele La Vardera, rientra nella sua Correggio e scrive una canzone sulla criminalità organizzata e sulle sue radici storiche.
BENEDETTO  ZOCCOLA: imprenditore e vice sindaco  di  Mondragone, minacciato dalla camorra che gli chiede 50 mila euro di pizzo. Benedetto rifiuta e denuncia i ricattatori. Da allora ha subito 10 attentati e oggi vive sotto scorta.
Un  cantautore,  un  giornalista  siciliano  delle  IENE  e  un testimone di giustizia campano, danno vita ad un SODALIZIO PER LA LEGALITA’ #ilsilenzioèdolo; un libro, una canzone, un tour per le scuole, grazie a ScuolaZoo, la più grande community di studenti in Italia, presentato nella sla stampa del Parlamento Italiano.
L’incontro di sabato 19 novembre si propone di portare come esempio il coraggio di BENEDETTO ZOCCOLA, sottolineando che il cambiamento parte dalle azioni di ognuno di noi nel quotidiano e che le nuove generazioni sono protagoniste della creazione del proprio futuro e non devono rinunciare al miglioramento per paura. ISMAELE LA VARDERA presenterà il suo libro “Le piccole cose fanno la differenza” sottotitolo “Il silenzio è dolo” e  MARCO LIGABUE accompagnerà la serata con il suo progetto socio- musicale nato a partire da “Il silenzio è dolo”, dopo aver incontrato Ismaele La Vardera.
L’incontro è il secondo di una serie organizzata dalla Unità Pastorale di San Martino e Beverare, dal titolo “DIAMOCI UNA MANO” per porre all’attenzione dei genitori alcuni temi sui quali rapportarsi coi giovani, e per dare ai genitori stessi alcuni strumenti che li aiutino nella loro formazione.

Per maggiori informazioni sull’intero ciclo consultare il sito www.unpastosmb.it,

Ismaele La Vardera  e Marco Ligabue vedi:
http://www.antimafiaduemila.com/home/di-la-tua/238-senti/61324-il-silenzio-e-dolo-ismaele-la-var

Benedetto Zoccola, vedi:

ligabue_zoccola_lavardera_

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fonte: civicovenezze

Si informa che è stato avviato in Comune un nuovo servizio SEGNALAZIONI e GUASTI, a disposizione di ogni cittadino per segnalare alla Amministrazione Comunale eventuali guasti e problemi riscontrati sul territorio. In via sperimentale il servizio è accessibile telefonando al n. 042599048 – Ufficio Protocollo dipendente Menarello Fiorenzo, o presso l’Ufficio Lavori Pubblici e Manutenzione territorio al n. 0425468846 dipendente Grillo Enrico. Al momento della segnalazione, a richiesta, potrà essere rilasciato un ticket per verificare l’esito della segnalazione. E’ attualmente allo studio della Amministrazione Comunale e degli uffici un applicativo web accessibile direttamente dal sito internet istituzionale per rendere il servizio più facilmente fruibile da parte della cittadinanza.

Le segnalazioni possono essere anche trasmesse via mail al seguente LINK

Cari concittadini,
in questi giomi i Comuni sono stati chiamati dal Prefetto per partecipare ad una fase
importante  di dibattito, tuttora in corso, sul tema dell’accoglieoza  dei “migrant7”.
Voglio quindi spiegare al meglio l’attuale situazione e quali obbiettivi  si vogliono
raggiungere.
Già da oltre un anno anche  i  sindaci finora non coinvolti sono stati sollecitati  a
partecipare alla soluzione del grave problema della massiccia immigrazione aderendo
ad una nuova metodologia di accoglienza che prevede una maggiore diffusione su
tutto il territorio dei migranti e una più equa ripartizione dei flussi.
L’attuale sistema  di accoglienza sta raggiungendo livelli di criticità difficilmente
sostenibili ancora a lungo. Oggi in ltaha sono accolte quasi 160.000  persone
distribuite  in “soli” 2.600 comuni (di cui 10 comuni in provincia  di Rovigo), la
maggior parte nel cosiddetto “circuito straordinario”, gestito direttamente dai Prefetti
senza la preventiva  partecipazione  dei Sindaci, dando luogo a  concentrazionr
eccessive, soprattutto  su territori di Comuni di piccole dimensioni  (Bagnoli, Cona,
ecc.).  I  sindaci sono in questo modo scavalcati ed esautorati dalla decisione e la
Prefettura invia le persone nelle strutture messe a disposizione volontariamente da
soggetti privati (Frassinelle, Ficarolo,  Rovigo, Adria, ecc.).
In provincia di Rovigo, delle oltre 1.800  persone arrivate dall’inizio  dell’accoglienza,
attualmente  ne sono ospitate in tutto 688 ancora  in attesa di riconoscimento  dello
status di rifugiato. Purtroppo  l’eccessiva concentrazione di essi in pochi Comuni e la
previsione di ulteriori nuovi arrivi, visto il  perdurare  del fenomeno,  rischia di
provocare, come già accaduto, forti tensioni sui pochi territori coinvolti.
Da qui la proposta dell’accoglienza  diffusa formulata dall’ANCI (Associazione
Nazionale Comuni Italiani), a seguito  dell’accordo raggiunto con il  Ministero
dell’Interno, per l’avvio di un sistema di ripartizione  graduale e sostenibile  dei
richiedenti asilo. I1 nuovo piano stabilisce i criteri di distribuzione  dei migranti al fine
di coinvolgere  la maggior parte degli 8.000 Comuni italiani mediante  l’ospitalità  di
2,5  – 3 persone  ogni mille abitanti.
I1 Prefeuo di Rovigo, nel rispetto delle nuove linee operative, ha inviato una lettera a
tutti i Sindaci nel mese di ottobre, ribadendo  la richiesta, già formulata nel mese di
dicembre  2015, di collaborazione e reperimento nel territorio  di strutture private o
pubbliche idonee allo scopo.
Successivamente,  lunedì 7 novembre, i sindaci sono stati invitati dal Prefetto stesso a
partecipare  al Comitato per l’ordine e la sicurezz^ presso la sede provinciale  per
discutere,  ricercare soluzioni al problema e rinnovare  l’invito a tutti i Comuni.
In quella riunione il Prefetto e  i  Sindaci si sono confrontati  su tutte le complesse
questioni inerenti l’accoglienza e la distribuzione dei richiedenti asilo, facendo
emergere aon chiarczza  perplessità, dubbi, difficoltà, paure vere o  presunte
connaturate aI fenomeno della massiccia  immigrazione che  il  nostro Paese sta
affrontando.
La maggiore preoccupazione emersa consiste  sostanzialmente  nella possibilità che le
persone accolte  possano commettere reati contro le persone ed il patrimonio o creare
turbamento in qualche maniera alla quiete ed alla sicurezza  dei luoghi.
I1 Prefetto ed i  Responsabili  delle Forze dell’ordine presenti hanno ribadito  e
confermato  ancora una volta che in tutto il territorio della Provincia di Rovigo,
dall’inizio dell’ospitalità,  i  richiedenti asilo accolti non hanno commesso  nessun
reato.
Nel corso della discussione  ho ritenuto doveroso formulare  alcune riflessioni  che
scaturiscono  essenzialmente dai due presupposti fondamentali  sui quali si basa l’agire
di ogni persona chiamata a ricoprire incarichi pubblici. Il primo di natura etica ed il
secondo prettamente  raziofiale e basato sul rispetto della legge.
Ognuno è libero di esprimere  il  proprio pensiero relativamente alle cause delle
migrazioni,  alle soluzioni più o meno efficaci messe in atto dai governi e dalla
Comunità internazionale  per provare a risolvere  il  problema, ai disagi e  alle
inevitabili gravi conseguenze che questo nuovo grande  esodo sta provocando, ma
credo e spero nessuno  intimamente creda che le persone che lasciano  i loro paesi
d’origine, muoiono in mare, affrontano infinite diffrcoltà ed umiliazioni nella
speranza di una vita migliore non meritino la nostra umana comprensione  ed il nostro
aiuto.
Se riusciamo  ad alleviare  la sofferenza  di qualche  nostro simile ritengo  abbiamo fatto
esclusivamente  il nostro dovere  di appartenenti  al genere umano.
Noi Amministratori, soprattutto dei piccoli Comuni, quotidianamente siamo chiamati
ad affrontare queste incessanti e faticose sfide, sia pur con  i  pochissimi mezzi
ftnanziari di cui disponiamo. L’abbiamo  sempre fatto e continueremo a farlo per tante
persone, nel giusto silenzio e senza bisogno di riconoscenza.  Oggi siamo anche
invitati ad aiutare, con il supporto  frnanziario datoci dalle istituzionilcE,  persone che
arrivano da paesi lontani e spesso sconosciuti ma che riteniamo  abbiano la stessa
dignità e meritino 1o stesso rispetto che portiamo  ai nostri concittadini meno fortunati.
Ma l’agire di un Amministratore non può basarsi esclusivamente  sui propri
convincimenti  e deve essere  altrettanto attento alle conseguenze che ogni decisione
presa può generare sul proprio territorio.  Da qui la necessità  di assumere  informazioni
attendibili e verificabili, confrontarsi, approfondire le criticità e studiare le soluzioni
piu efficaci e concretamente  realizzablli.
Di fronte all’appello dei sindaci già pesantemente coinvolti nell’accoglienza, alle
Istituzioni  che chiedono collaborazione  e sono disposte a sottoscrivere  accordi seri
nel rispetto dei principi di  sostenibilità,  equa distribuzione e giusto ritorno
economico, alle rassicurazioni  ricevute in merito alla sicurezza dei aittadini e agli
aspetti igienico sanitari  e  organizzativi, mi sono sentito in dovere di dare la
disponibilità del Comune  che sono onorato di rappresentare  all’ospitalità di un
numero di richiedenti asilo proporzionato alle nostra popolazione in base al piano
ANCI, alla nostra disponibilità  di locali e alla nostra capacità di accoglienza ed
integrazione. Confortato inoltre dal fatto che tale disponibilità  offerta ci preserverà  in
futuro da ulteriori iniziative private e non controllabili.
Ho quindi proposto le ex scuole elementari di Via Cà Donà, che a seguito della
cessazione delle attività del Centro Anziani saranno parzialmente libere dal mese di
gennaio.
Solo dopo i necessari approfondimenti  tecnici ed igienico sanitari saremo in grado di
stabilire le reali capacità ricettive, che a nostro awiso possono indicativamente
aggirarsi attorno alle  I  0 ll5 unità (che sarà la ricettività  massima del nostro  paese).
La Prefettura, attraverso la Cooperativa  che sarà individuata quale gestore,  garantirà
al Comune il pagamento delle utenze (riscaldamento, acqua, luce) e del canone di
locazione dei locali. Risorse  che andranno ad incrementare  gli stanziamenti  Comunali
per l’assistenza  sociale. Nel caso in cui fosse necessario  f inserimento  di personale
specializzato,  lo stesso sarà prioritariamente  ricercato nel nostro Comune.
Le persone accolte, come avviene già in altri Comuni,  previa assicurazione  contro gli
infortuni ed addestramento antinfortunistico,  potranno inoltre essere  impegnate in
attività non retribuite a benef,rcio  della nostra comunità.
Finalmente vi è la grande opportunità di poter gestire e non “subire” il  fenomeno
dell’accoglienza.  L’auspicio è che  i Comuni del Polesine,  superando le inevitabili
resistenze,  vogliano  e sappiano  intelligentemente collaborare alla soluztone dt un
problema  verso cui non si può restare silenti nella speranza  che se ne facciano
collaborare aLIa soluzione di intelligentemente
esclusivamente  carico altri.
In ogni caso, se nella nuova riunione convocata per il giorno 17 novembre  2016 altri
Comuni non si  candidassero all’ospitalità, rifiutando di  fatto il  modello
dell’acco  glienza diffusa, il  Prefetto continuerà  a gestire autonomamente  la
collocazione dei richiedenti nei Comuni in base alle disponibilità  di alloggi proposte
dai privati, senza possibilità per i  sindaci di poter partecipare attivamente e
controllare la gestione dell’accoglienza nel proprio Comune  a tutela dei propri
cittadini.
Come sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento  e disponibile ad un costruttivo
e serio confronto,  porgo i miei più cordiali saluti.
IL SINDACO: VINICIO PIASENTINI

fonte:civicovenezze

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