SAN MARTINO DI VENEZZE – Un “bomba day” nella giornata della memoria. Puro caso o scherzo del destino? Nella mattina del 27 gennaio nelle campagne tra San Martino e Beverare è stata fatta brillare una bomba risalente alla seconda guerra mondiale, ritrovata a fine dicembre da un ricercatore appassionato di ritrovamenti bellici, per mezzo di un metal detector.
L’ordigno, una bomba da mortaio di fabbricazione tedesca, lunga circa 45 cm e del peso di circa una decina di kg, è stata fatta esplodere da due artificieri della Folgore di Verona. L’operazione è iniziata verso le 9 e si è conclusa in tarda mattinata, in sicurezza, dato che il ritrovamento è stato fatto in aperta campagna, in località Trona di sotto, senza nessuna evacuazione. Alle operazioni hanno preso parte solo gli addetti ai lavori.
La zona delle campagne tra San Martino e Beverare non è nuova a ritrovamenti del genere, dato che in passato sono stati rinvenuti altri piccoli reperti metallici risalenti all’ultimo conflitto mondiale, ma finora non erano mai stati ritrovati ordigni simili.
La memoria storica degli anziani del paese racconta, inoltre, di un aereo angloamericano abbattuto dai tedeschi nelle campagne tra Beverare, Ca’ Tron e Ca’ Emo, non lontano dal ritrovamento della bomba di ieri. Il pilota di quell’aereo era stato tenuto nascosto da una famiglia di Beverare che l’ha protetto dai tedeschi e dai fascisti che perlustravano la zona, facendolo poi scappare verso Padova dove si è ricongiunto al suo battaglione. Un aneddoto legato al “bomba day ” di ieri, capitato giusto nella ricorrenza della giornata nella memoria.

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fonte: La Voce Rovigo