La Provincia di Rovigo, con decreto del presidente di Palazzo Celio Ivan Dall’Ara, ha ritenuto che la strada provinciale numero 3, nel tratto tra Mardimago e San Martino di Venezze, abbia le caratteristiche di strada comunale. Si tratta del passaggio tecnico necessario prima di “sbolognare” la strada al Comune, al quale, quindi, passano tutti gli oneri di manutenzione.
Una valutazione sulla quale l’amministrazione comunale guidata da Vinicio Piasentini ha grossi dubbi, dal momento che non si tratta certo di una strada secondaria, tutt’altro. Su questa confluisce tutto il traffico, anche pesante, diretto verso il Padovano, per il quale funge da direttrice alternativa rispetto a viale Porta Adige, dal momento che conduce a uno dei ponti sull’Adige, quello di Anguillara Veneta; ma anche quello diretto verso il Veneziano, che viaggia sulla direttrice Pettorazza – Cavarzere.
Insomma, una delle vie di comunicazione primarie a livello provinciale. Non solo: pare proprio che il piccolo Comune confinante con Rovigo non abbia, comprensibilmente, nessuna intenzione di farsi cedere così, in sordine, una patata bollente non da ridere, dal momento che da tempo ci sono roventi proteste, soprattutto da parte della comunità, appunto, di Mardimago, sulla insicurezza della strada, data soprattutto dal fatto che viene utilizzata spesso e volentieri da mezzi pesanti, che passano nel centro dei paesi.
E’ un problema, quello della cessione delle strade provinciali alle amministrazioni comunali, che ha cominciato a porsi di recente, quando la scellerata riforma delle Province, mai ultimata, ha fatto sì che questi enti cerchino al massimo di limitare le proprie spese. Una delle maniere in cui si è cercato di raggiungere questa finalità è stata, appunto, la cessione di alcuni tratti di strade provinciali che, dopo essere stati individuati come “aventi le caratteristiche di strade comunali”, sono stati ceduti, assieme a tutti i costi di manutenzione, alle amministrazioni comunali.
Da parte sua, però, San Martino di Venezze non ha nessuna intenzione di prestarsi a questo gioco: troppo evidente, dal suo punto di vista, come in questo caso non si stia parlando davvero di una strada secondaria, ma di una delle principali direttrici di traffico in Polesine.
Da qui la decisione di impugnare il decreto del presidente della Provincia dello scorso aprile, con un ricorso al Tar che è stato notificato a Palazzo Celio lo scorso giugno. L’intenzione di San Martino è, evidentemente, quella di prevenire il trasferimento di proprietà alla quale la nuova classificazione della strada è, appunto, propedeutica.
San Martino risulta il primo Comune ad avere agito in questo senso, rivolgendosi ai giudici amministrativi per bloccare quello che appare, davvero, un “regalo al veleno”. Del resto, si sta parlando di una strada davvero di grande traffico, i cui costi di manutenzione sarebbero, da questo punto di vista, davvero insostenibili per un piccolo Comune.
fonte: LaVoceRovigo