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Divieto di transito alle  auto nella strada che costeggia l’Adige da Concadirame a San Martino di Venezze

ROVIGO – Drastica decisione. Troppi i rifiuti abbandonati lungo le strade arginali dell’Adige perciò la giunta comunale ha deciso di vietare la circolazione alle automobililungo le strade bianche. “E’ un costo troppo alto quello che ogni anno sosteniamo nel ripulire la zona dai rifiuti che vengono abbandonati – afferma l’assessore all’ambiente Andrea Bimbatti – perciò abbiamo deciso di vietare la circolazione ai mezzi nelle strade arginali che partono da Concadirame e che arrivano sino a San Martino di Venezze passando per Granzette e Boara Polesine. La maggior parte dei rifiuti sono scaricati da piccole aziende, infatti per lo più sono materiali di risulta da lavori artigianali”. Il divieto di transito sarà segnalato solamente con la cartellonista verticale, nessun impedimento nella carreggiata per impedire il passaggio. “Crediamo nel buon senso della gente – afferma l’assessore alla viabilità Luigi Paulon – perciò ci appelliamo al loro senso civico per evitare l’abbandono di rifiuti nelle strade arginali e in qualsiasi altro punto della città”.

Fonte: www.rovigooggi.it

Foto inviate da un utente di Civico Venezze

Il mio desiderio per San Martino di Venezze e’ di viverci come si vive in un Paese normale.
Ma invece, mi sono accorto di vivere in un Paese, dove sono successe cose incredibili:

dove le formiche sono state spacciate per elefanti;
dove i gamberi camminavano e correvano in avanti;
dove alcuni uomini volavano battendo le braccia……….. !!!!!!!!

Io desidero un Paese
dove non ci sono INCENERITORI, dove non ci sono CENTRALI A BIOMASSE, o altre cineserie che
possono nuocere alla salute di tutti.
Che possono sporcarci e AVVELENARCI irremidiabilmente l’aria o il suolo, SPACCIATE
DIABOLICAMENTE PER PROGRESSO E POSTI DI LAVORO che servono a riempire le tasche di
qualcuno che si crede piu’ furbo, perche’ conosce il politico importante che conta in questo momento.

Io desidero un Paese
che senza discarica POSSA VIVERE, e credo si possa vivere meglio, con meno inquinamento e piu’ spazio
alle attivita’ sane, alla natura, al verde;

Io desidero un Paese
dove le piste ciclabili possano essere utilizzate in sicurezza dalle persone in bicicletta e non siano
percorsi accidentati e marginali da avanzi di “budelli” di asfalto;

Io desidero un Paese
dove chi vuole costruire o ampliare la propria attivita’ possa trovare l’area artigianale idonea per farla
nascere e/o svilupparla , e ricevere l’accoglienza di tutti, necessaria per le iniziative importanti;

Io desidero un Paese
dove si facciano le cose che servono .
dove non si costruiscano due attracchi fluviali se non ci sono mai imbarcazioni che navigano lungo il
nostro fiume Adige.

Io desidero un Paese
dove ci possa essere un gruppo di persone e un fabbricato che possa fare da “CASA” alle iniziative
dei giovani e della cultura;

Io desidero un Paese
dove la Piazza principale sia un luogo di incontri e socialita’, e non uno spazio decontestualizzato e di
marmi rotti;

Io desidero un Paese
dove tutti i candidati che si presentano alle elezioni dichiarino la loro professione in modo
comprensibile.
indicando con chiarezza il lavoro o l’attivita’ che svolgono evitando qualifiche “fantastiche”;

Io desidero un Paese
Dove i candati Sindaci che desiderano essere eletti, si impegnano per fare il Bene Comune del Paese
e non raccontino “storielle”

INSOMMA IO DESIDERO SEMPLICEMENTE UN PAESE NORMALE. Grazie

EffeBi – Lettore di Civico Venezze

Silenzioso, maestoso, colorato nastro
che adorni la dolce, verde e sonnolenta pianura
al tuo passare, orgogliosa
come tenera madre.

Verdi rovi e superbi salici
che all’alitar del vento
muovono le frondose chiome
punteggiano le sponde.

L’acque or tranquille
or danzanti in allegri mulinelli
parlano di te.

Hai fama di un ribelle giovinetto
preoccupazioni e sgomento
un tempo hai portato.

Attraversi paesi e città
conosci abitudini diverse.

Disseti genti e aride campagne.

All’ombra degli alberi
che vanitosi si specchiano nelle fresche acque
siedono pazienti i pescatori
in assolati meriggi.

Lo scorrere millenario
delle movimentate acque
dà il senso al tempo che passa
nel costante alternarsi delle stagioni.

Carla Gatto

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