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Silvano Turcato e i rappresentati comunaliLa presentazione del libro “Si, è possibile” di Silvano Turcato, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Comunale di San Martino di Venezze, è stata una serata di certo coinvolgente dove erano palpabili molti sentimenti. Il ricordo delle proprie origini e la nostalgia della propria terra, il rivedere i vecchi amici, rimettere piede dopo ben cinquantadue anni nella sala parrocchiale di Beverare che ha ospitato l’evento, anche se oramai ristrutturata ed adeguata alle esigenze odierne, ha creato un forte impatto emotivo sull’autore.
Infatti Silvano Turcato è nato in quella che era chiamata Trona di Sotto, il 1° maggio 1947. Frequenta le elementari a Beverare. Inizia e frequenta le medie a S. Martino di Venezze fino ai primi di dicembre del ‘ 58, quando con la famiglia emigra a Marostica, nota località dell’ alto vicentino.
Ha introdotto la serata l’Assessore alla Cultura del Comune di San Martino di Venezze, Ivo Contiero, che ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale ed ha ringraziato i presenti, numerosi, per la loro presenza. Egli ha sottolineato lo spessore della pubblicazione intrisa di profonda cultura e di un forte sentimento religioso.
Ha presentato l’autore Daniele Cecchettin, il quale ha sottolineato di non avere una veste di rappresentanza istituzionale, ma ha accettato con profonda gioia l’invito poiché portare una serata di cultura nella propria comunità è sempre una occasione da elogiare e sostenere.
Egli ha sottolineato che il volume non è certo di semplice lettura. Non è un romanzo ma sono una serie di capitoli che conducono il lettore in riflessioni. Pertanto il testo deve essere letto con la dovuta calma e la necessaria attenzione.
È toccato quindi all’autore, il quale nella parte iniziale ha ripercorso la sua infanzia trascorsa nella oramai scomparsa “Trona di Sotto”. Un borgo nel quale si viveva aiutandosi reciprocamente e la solidarietà tra le famiglie era cosa concreta. In pochi minuti ha dipinto un quadro perfetto con tutte le sue sfumature di una realtà d’altri tempi.
È passato poi alla spiegazione del suo volume ove si è concentrato nella stesura di riflessioni che spaziano sugli interrogativi che l’ uomo da sempre si pone: chi sono?, da dove vengo?, dove sono diretto? Dio esiste? L’ obiettivo in questo agile volumetto é quello di mettere in moto l’ idea che non si deve dare mai niente di scontato, e che un minimo di sano, costruttivo dubbio debba sempre convivere con le nostre granitiche certezze.
Egli si sofferma volentieri anche su tematiche, all’apparenza meno impegnative, ma altrettanto utili a qualificare, se correttamente interpretate, il nostro impegno di ogni giorno.
Molto interessante la sua analisi sul mondo dei credenti e di coloro che “credono di no credere”. Ha cercato di offrire una panoramica sulla ragione e sulla fede, analizzate sia pure in maniera sintetica, nella speranza di essere stato sufficientemente comprensibile.
Anche molti spunti di riflessione sul mondo di oggi, sul bell’apparire a tutti i costi, sui giovani e su coloro che vogliono rimanerlo a tutti i costi: “Un conto é mettere in campo un minimo di sano orgoglio in modo da contenere il proprio invecchiamento nei limiti del decoro, altra cosa é cadere nella banalità e nel ridicolo “.
Una serata intensa di sentimenti e riflessioni, uno spunto per tutti i presenti per analizzare la propria esistenza e capirne lo spessore.

Fonte: Il Gazzettino di Rovigo del 11.11.2010 – Diego Novo

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